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Dieta vegetariana e sport.

Sono in aumento gli sportivi che adottano la dieta vegetariana come stile di vita. I motivi che spingono molte persone ad intraprendere questa pratica alimentare sono vari; c’è a chi non piace la carne, chi nutre un profondo rispetto per gli animali e chi invece vuole evitare l’assunzione di quelle sostanze dannose per l’organismo contenute negli alimenti di origine animale.

Ma la dieta vegetariana è compatibile con lo sport?
Esistono forme di vegetarianesimo che prevedono l’eliminazione della sola carne e forme più radicali (vegani) che eliminano anche tutti i derivati di origine animale come latte e uova.
Attraverso l’assunzione della carne e dei derivati di origine animale, ingeriamo proteine ad elevato valore biologico che svolgono molte funzioni fondamentali per il nostro organismo; quella plastica nella riparazione e l’accrescimento tissutale; funzione regolatrice in quanto presiedono alle reazioni biochimiche; funzione di difesa e protezione dell’organismo e anche una certa riserva di energia. Bisogna tener conto inoltre del fatto che esistono degli amminoacidi (gli amminoacidi sono gli elementi che costituiscono le proteine) detti essenziali che vengono inseriti esclusivamente attraverso la dieta.
Anche i vegetali contengono proteine, specialmente i legumi, anche se sono considerate di valore biologico inferiore a quello della carne.
Il vegetariano dovrà quindi tenere conto di questo fattore inserendo nella dieta l’opportuna quantità di proteine senza dover ricorrere ad integrazione proteica che, se mal somministrata, può avere effetti dannosi sull’organismo.
Altro problema è quello relativo alla carenza di ferro. È risaputo che l’attività sportiva incrementa la perdita di ferro, già presente specialmente nelle donne a causa del flusso mestruale.
Anche in questo caso si devono favorire i vegetali ricchi di ferro come i legumi e la soia, sebbene in alcuni casi sia necessario ricorrere all’integrazione del ferro tramite altre vie.
Anche la vitamina B12 può risultare carente in un soggetto vegetariano, dato che tale vitamina si trova solamente negli alimenti animali. La sua carenza dà sintomi come l’anemia perniciosa, stanchezza, vertigini che, a causa delle scorte di B12 presenti nell’organismo, si avvertono dopo anni dalla mancata assunzione. Per contrastare questa carenza i vegetariani possono alimentarsi con latte di soia arricchito della vitamina.

Nei vegani si può riscontrare un insufficiente apporto di calcio, dato che essi non si alimentano con latte e derivati che ne sono ricchi.
Sebbene non esistano controindicazioni nella pratica sportiva per chi segue una dieta vegetariana, affidarsi ad un nutrizionista può essere un valido modo per evitare errori e per migliorare le proprie performance sportive.
Inoltre, bisogna porre molta attenzione alla qualità di ciò che mangiamo. Le ragazze stanno anticipando l’età del menarca a causa degli ormoni contenuti nelle carni. Di contro, molte patologie sono causate dai pesticidi utilizzati nella pratica agricola.
È bene accertarsi sull’origine del cibo che ingeriamo, rifornendoci da soggetti di cui conosciamo la filiera di produzione.

Credo che una alimentazione bilanciata sia la pratica alimentare migliore per chiunque e specialmente per chi pratica lo sport. Certamente l’alimentazione vegetariana non è di per se controindicata per chi si allena sebbene sia necessario tenere sotto controllo il fabbisogno proteico senza squilibrare la dieta in favore dei carboidrati.